La sigla Taeg sta per tasso annuo effettivo globale. Si tratta di un parametro che in percentuale annua indica il costo complessivo del finanziamento. La sua introduzione risale alla fine degli anni ottanta, mediante la promulgazione di un’apposita direttiva europea. Con questo sistema è stato reso possibile rendere comune la procedura attraverso cui definire il la spesa totale di un prestito. Questo indicatore offre la possibilità di comparare le diverse offerte presenti sul mercato, attraverso l’adozione dei medesimi riferimenti, in merito all’importo e alla durata. Il Taeg rappresenta dunque il costo dell’intera operazione di finanziamento. Che prende in considerazione il tasso d’interesse puro, espresso dal TAN, il tasso annuo nominale. Nonché una serie di altre spese, che sono di vario genere.
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- Il Taeg per legge deve essere reso noto nel contratto di prestito nonché nella modulistica informativa, anche pubblicitaria, che ha lo scopo di descrivere il prodotto finanziario che si mette a disposizione della clientela. Alla stessa maniere deve risultare inserito il TAN, ossia il tasso annuo nominale, che indica il tasso d’interesse puro applicato al finanziamento. I due indicatori si ritengono essenziali per comprendere fino in fondo i costi cui si potrebbe andare incontro una volta che si è deciso di attivare una determinata fattispecie di prestito.
Il calcolo del TAEG
Al fine di determinare esattamente il Taeg, oltre a considerare l’entità del capitale da restituire e gli interessi, come si è accennato in precedenza, è necessario calcolare una serie di spese. Pima di tutto si devono considerare le spese di istruttoria, riferibili alla fase in cui l’istituto di credito, investito di una domanda di prestito, pone in essere una serie di verifiche. Che sono finalizzate a rilevare la capacità di rimborso e l’affidabilità creditizia del cliente. Ci si riferisce in particolare al momento in cui si controlla l’attinenza delle garanzie presentate e il passato creditizio del cliente. Nella maggior parte dei casi si tratta di valori standard ma è possibile che il costo venga ricavato in relazione all’importo del finanziamento. Si aggiungono poi le spese connesse alla pratica. Il più delle volte si ritengono obbligatorie a seguito dell’accettazione di una richiesta di finanziamento. Diversi istituti di credito tuttavia impongono questo costo anche a seguito di un rigetto dell’istanza di prestito.
Si coinvolgono anche le imposte nel calcolo del Taeg. In particolare si prende in considerazione l’imposta di bollo, quindi ciò che rende indispensabile produrre una documentazione certificata. Alla stessa maniera è necessaria quando si sottoscrive il contratto di prestito. Nella maggior parte dei casi si affronta questa spesa in occasione del pagamento della prima rata di rimborso. In conclusione vengono considerate le spese relative alle comunicazioni tra il cliente e l’istituto di credito. Nonché le spese assicurative, ma soltanto nelle formule di prestito dove la sottoscrizione di una polizza assicurativa si ritiene un requisito essenziale ai fini dell’ottenimento del finanziamento. Ci si riferisce alla polizza sulla vita e rischio impiego, per esempio, che nella cessione del quinto sono obbligatorie. Qualora il rapporto tra banca e cliente sia avvenuto tramite l’attività di un mediatore, si dovrebbero calcolare anche le spese di mediazione creditizia. Si includono infine le spese di riscossione dei rimborsi e d’incasso.
Le spese non incluse nel TAEG
Non si ricomprendono nel calcolo del Taeg le spese di assicurazione, quando la fattispecie di prestito richiesta non prevede come obbligatoria, ma soltanto facoltativa, la sottoscrizione di un polizza assicurativa. Né si includono le spese notarili. Ci si riferisce anche in questo caso soltanto a specifiche formule di finanziamento. Che si distinguono per comportare la costituzione di un’ipoteca, a garanzia del finanziatore, determinando il coinvolgimento di un notaio nella procedura. Si parla quindi dei contratti di mutuo, di prestito ipotecario o di prestito ipotecario vitalizio. Infine non si calcolano gli interessi di mora, che scaturiscono, si ricorda, nel momento in cui il beneficiario di un prestito non paga la singola rata in occasione della sua scadenza, ma in ritardo.
Il costo prevalente di un prestito in ogni caso è dato dal tasso di interesse, il TAN. Attraverso questo indice è possibile determinare le condizioni cui si viene sottoposti durante il rimborso. Al fine di conoscere esattamente il prezzo di una singola rata, costituente il piano di ammortamento, si deve valutare la durata del prestito, l’entità della somma finanziata e il TAN. La sua determinazione definisce il guadagno del creditore, ossia di chi concede il finanziamento. Ovviamente ci sono delle soglie da rispettare e dei riferimenti attraverso cui definirlo in maniera corretta, dati dall’Euribor o dal tasso Bce, cui si aggiunge ciò che rappresenta la remunerazione del finanziatore.
Come incide il TAEG in un prestito online 24?
Come si è potuto evincere il Taeg rappresenta il parametro principale, ancor più del TAN, attraverso cui comprendere quanto sia vantaggiosa o meno la formula di prestito nei confronti del quale si è rivolta l’attenzione. Inoltre si tratta di un indice mediante cui porre in essere delle comparazioni. Sono diversi i siti web che permettono di compiere queste operazioni. Spesso si tratta di portali telematici di intermediazione finanziaria, attraverso cui è possibile compiere le operazioni. Si ha così l’opportunità di sottoporre ad una valutazione attenta più soluzioni di prestito e scegliere quella meno onerosa o comunque più vicina alle nostre esigenze. Prima di chiedere un prestito, di qualsiasi tipologia esso sia, si ritiene indispensabile svolgere le attività suddette. Anche per giungere ad avere una conoscenza minima della materia e sapersi orientare con maggiore dimestichezza nel mondo dei prestiti.
- Il Taeg in conclusione deve essere distinto dal Tegm, il cui acronimo sta per tasso effettivo globale medio. Che indica il valore medio che si applica, da parte di un sistema bancario, nei confronti di determinate operazioni creditizie. In particolar modo il calcolo che lo definisce prende in considerazione le diverse commissioni e le spese, escluse quelle riferibili alla tassazione, scaturite dall’erogazione di un credito. Questo parametro inoltre serve a definire il tasso limite oltre il quale si determina l’usura. La sua definizione avviene trimestralmente, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato sulla gazzetta ufficiale.
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