Indice dei contenuti
- 1 Cosa si intende per comunione dei beni
- 2 In quale modo la comunione dei beni influenza il prestito
- 3 Documenti necessari e clausole
- 4 Debiti in comunione dei beni: chi ne risponde?
- 5 A chi richiedere un prestito con comunione dei beni
Quando richiedete un prestito, nel caso in cui siate sposati spesso i creditori vi chiedono informazioni in merito alla presenza o meno della comunione dei beni e del valore del patrimonio condiviso. I prestiti online 24 e comunione dei beni rappresentano un importante connubio per la valutazione dei creditori, in quanto il regime matrimoniale scelto influenza inevitabilmente il vostro stato patrimoniale.
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Qualsiasi tipo di istituto di credito a cui vi rivolgerete sarà molto attento alle diverse ipotesi, ovvero se vi trovate in un regime di comunione dei beni o in quello di separazione dei beni, sia per accertare il vostro patrimonio e sia per avere delle garanzie in caso di insolvenza da parte vostra per il mancato pagamento delle rate del prestito.
In questa guida capirete cosa comporta essere in regime di comunione dei beni quando richiedete un prestito, cosa prevede il codice civile in materia e come è regolata la situazione debitoria.
Cosa si intende per comunione dei beni
Quando vi rivolgete a un istituto di credito vi vengono fatte molte domande iniziali, che servono a comprendere la vostra situazione reddituale e civile, in funzione dell’accettazione o del rifiuto del prestito. Una di queste domande riguarda il vostro stato civile, ovvero se siete nubili/celibi o coniugati. Nel secondo caso, il creditore approfondirà ulteriormente, per conoscere se il vostro matrimonio è sotto regime di comunione o di separazione dei beni, la quale informazione verrà poi appurata mediante atto di matrimonio.
Questo aspetto, infatti, può incidere notevolmente sulla vostra situazione patrimoniale ed economica. Ma vediamo le principali differenze dei due diversi regimi:
Separazione dei beni: scegliendo questo regime, ognuno dei due coniugi risponde delle obbligazioni assunte soltanto con il proprio patrimonio.
Comunione dei beni: qualsiasi bene acquistato da ciascuno dei coniugi, anche separatamente, deve essere considerato di proprietà anche dell’altro coniuge, per cui ha diritto di rientrare nella comunione.
È l’articolo 177 del codice civile che stabilisce cosa faccia parte della comunione dei beni, ovvero:
- i beni acquistati durante il matrimonio, sia insieme che separatamente;
- i proventi provenienti dai beni di ciascun coniuge, come ad esempio i ricavi dell’affitto di un immobile anche se, precedentemente al matrimonio, erano di proprietà di uno solo dei coniugi. Questi proventi sono di entrambi i coniugi se percepiti e non consumati allo scioglimento della comunione.
- proventi derivanti dalle attività di entrambi i coniugi, come ad esempio stipendi e onorari professionali;
- aziende costituite dopo il matrimonio e gestire da entrambi i coniugi. Se le aziende sono state costituite precedentemente da uno solo dei coniugi ma sono gestite da entrambi, la comunione riguarda solo gli utili e gli incrementi.
In quale modo la comunione dei beni influenza il prestito
Paradossalmente, è più semplice richiedere un prestito se si è in regime di separazione dei beni piuttosto che in uno di comunione, fattispecie di regime patrimoniale regolata dall’articolo 159 del codice civile.
Banche o società finanziarie che valuteranno le vostre proposte di prestito privilegeranno le stipulazioni di contratto da parte di entrambi i coniugi in modo che, in caso di insolvenza, possano rivalersi sui beni soggetti a comunione.
Documenti necessari e clausole
Vi starete chiedendo, a questo punto, qual è la documentazione necessaria per richiedere un prestito online e comunione dei beni. La banca o qualsiasi ente erogatore alternativo vi richiederà generalmente i seguenti documenti:
- L’accettazione di entrambi i coniugi all’art. 190 del codice civile.
- La sottoscrizione per coobbligazione dell’altro coniuge.
Se, invece, il prestito è chiesto sia da voi che dal vostro coniuge, sarà la banca a diventare creditrice della comunione e i vostri beni personali saranno pignorabili solo in un secondo momento.
Debiti in comunione dei beni: chi ne risponde?
Se contrarrete dei debiti ma questi sono stati accumulati nell’interesse della famiglia, risponderete insieme al vostro coniuge prima di tutto con i beni della comunione e solo successivamente con quelli personali, ovvero nel caso risultassero insufficienti a saldare il debito, fino a un massimo della metà del credito, così come regolato dall’art. 191 c.c.
A chi richiedere un prestito con comunione dei beni
Potete richiedere un prestito in comunione dei beni con il vostro coniuge affidandovi alla vostra banca, a una differente o a qualsiasi finanziaria, anche online. Oggi avete la possibilità, grazie a dei calcolatori di prestito online, di valutare la proposta di diversi enti finanziari, per trovare quello che vi offre i più bassi tassi di interesse.
Attenzione però a non cadere nella trappola dei truffatori. Non affidatevi a chi offre dei prestiti con tassi di interesse troppo bassi o addirittura inesistenti, perché potreste cadere in mano a malfattori che approfittano della vostra ingenuità o del bisogno del momento, che spinge talvolta ad eseguire azioni senza porre la giusta attenzione.
Il consiglio è quello di affidarvi sempre a banche o finanziarie che hanno un’ottima reputazione o che comunque siano attive da molto tempo e quindi riconoscibili. I loro consulenti vi guideranno nella scelta più giusta per voi, offrendovi soluzioni di prestito che dovrete attentamente valutare, calcolando tassi di interessi, oneri e spese accessorie.
Per avere informazioni su tutti i tipi di prestito esistenti, leggete le guide presenti in questo stesso sito. Troverete anche quella che vi consiglierà come trovare il prestito più economico per voi.
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